Le minipiscine non sono più un vezzo per pochi: un numero sempre crescente di persone ne richiedono l’installazione all’interno o all’esterno della propria casa. Queste, infatti, rappresentano una via di mezzo tra la vasca idromassaggio e la classica piscina, perché assicurano il comfort e il relax che entrambe riescono ad offrire.
Ma per quale motivo stanno riscuotendo così grande successo? Perché si prestano molto agli ambienti di dimensioni ridotte e non richiedono alti investimenti. Quasi tutti dispongono di un giardino, un terrazzo o una piccola zona interna della casa, nella quale trascorrere delle ore in pace ogni volta che lo si desidera.
Altri motivi che convincono tanti ad averne una sono l’opportunità di fare acquagym e di avere una piccola beauty farm. Per scegliere il modello più funzionale in base alle proprie esigenze, occorre conoscere le possibilità che il mercato offre, riservando le dovute attenzioni anche all’estetica ed ai gusti personali.
Caratteristiche delle minipiscine
I tempi in cui questi spazi assomigliavano a rudimentali vasconi sono un lontano ricordo ed hanno fatto posto a soluzioni funzionali e di gradevole impatto estetico. Perfino molte minipiscine in plastica, al momento le più economiche, offrono le opzioni di idromassaggio e riscaldamento.
Attualmente, sono disponibili in vari tipi e dimensioni: accanto a quelle dal design più tradizionale, che riprendono forme tonde e squadrate, trovano sempre più riscontro anche geometrie atipiche.
Quanto alla capienza, possono ospitare fino a 8 persone. In questo caso, diventano il luogo adatto per condividere il tempo libero con i familiari o gli amici. Alcune hanno più postazioni di seduta reclinate, per assicurare la massima comodità a chi desidera il contatto con l’acqua, ma preferisce la sicurezza di un piano d’appoggio.
Un altro punto importante riguarda l’igiene, dal momento che non è raro contrarre infezioni da funghi (un esempio noto a tutti è il piede d’atleta). Oltre ai metodi tradizionali di sanificazione, che prevedono l’utilizzo del cloro, si può fare affidamento su procedure di più recente concezione.
I moderni impianti disinfettano i fluidi con l’ozono (O3): contrasta efficacemente le proliferazioni microbiche ed ha un odore meno penetrante rispetto a quello conferito dalla clorazione. Inoltre dà al liquido una sfumatura azzurra (e non tendente al giallo) e previene alla radice problemi dovuti al contatto, quali irritazione della pelle ed arrossamento degli occhi.
Ad ogni persona, la sua vasca-piscina
Come già anticipato, esistono diverse soluzioni, adattabili a tutti i gusti e per ogni fascia di prezzo. In linea di principio, i modelli rimovibili risultano più a buon mercato rispetto a quelli fissi. D’altro canto, questi ultimi assicurano prestazioni di qualità maggiore ed un elevato grado di personalizzazione.
Le minipiscine ad incasso, dette anche “a sfioro” o, in caso di ubicazione negli interni, a filo-pavimento, hanno il bordo al livello della superficie calpestabile. Quelle più all’avangardia differenziano le intensità dei vari getti d’acqua, per ottenere un massaggio calibrato in base alle zone del corpo con cui il fluido entra in contatto. Analogamente alle vasche interrate per esterni, possono includere un sistema di sanificazione attivo nei periodi di non utilizzo.
Anche le versioni fuori terra, fisse o “free standing“, rappresentano delle valide opportunità per rilassarsi. L’installazione è semplice e non richiede autorizzazioni demaniali. Possono ricordare la classica piscina o la vasca idromassaggio, ma non mancano varianti più estrose, come quelle in legno. Sottoposte a trattamenti idro-repellenti, queste ultime richiamano le tinozze in cui si faceva il bagno domenicale, ma con tutti i comfort di oggi.
Quanto alle minipiscine gonfiabili, hanno un ridotto prezzo di acquisto ed incidono poco sugli spazi, oltre ad essere facilmente trasportabili da un’area all’altra dell’abitazione. Per contro, occorre aggiungere degli optional (tappetino, sanificatore per l’acqua, copertura “Intex” e strumenti per la rilevazione del pH). La loro tendenza a deteriorarsi con maggiore facilità determina, infine, una durata media intorno ai quattro anni.
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